
Mandorlo in fiore – Agrigento (sicilians.it)
La Provincia di Agrigento è nota per il Parco della Valle dei Templi. Quest’ultima è ancor più caratteristica quando in primavera viene colorata e invasa dal profumo dei fiori di mandorlo. Il bianco e il rosa arricchiscono l’antica area monumentale riconosciuta dall’Unesco e avviano l’itinerario, esaltato con una sagra, verso le piantagioni di questo nocciolo e la sua produzione, fino al Comune di Palma di Montechiaro.

Grappoli di mandorla Avola (agronotizie.imagelinenetwork.com)
Secondo la leggenda greca, la principessa Fillide venne trasformata dopo la sua morte dalla dea Atena in mandorlo. Fillide attendeva da anni il ritorno del suo amore Acamante, un principe guerriero, e credendolo deceduto, si lasciò morire. Quando il suo amato tornò da Troia, abbracciò l’albero e da esso sbocciarono dei fiori per simboleggiare la gioia del suo ritorno e quindi l’arrivo della primavera.
Una storia d’amore che simboleggia l’importanza di questa pianta nella storia dei popoli mediterranei e in particolare in Sicilia, dove il mandorlo e la mandorlicoltura furono importati dai Fenici.
La zona di Agrigento è una delle maggiore produttrici di mandorle. Esistono due tipi di frutti: quelli amari e quelli dolci, entrambi utilizzati in cucina per preparare specialità come marzapane, biancomangiare, torroni, amaretti.
Del mandorlo non si scarta nulla: il legno e il guscio vengono utilizzati nei bracieri dei forni a legna locali per cuocere il pane, il mallo esterno per ottenere sapone naturale e il suo olio viene utilizzato in cucina ed in cosmetica per le sue qualità. Ma anche il latte è un’ottima soluzione nutrizionale per chi non beve quello vaccino.
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