
Ca’ du Chittu
La prima cosa che gli chiedo è cosa significhi “chittu”. Mattia (figlio di Donatella ed Ennio, proprietari dell’agriturismo/agricampeggio), mi risponde che, con questo termine del dialetto genovese, si intende la “casa di colui che è attivo fin dal mattino”. Il contadino insomma.
Ma cosa c’entra Genova con Carro (SP)? La prima rappresenta le origini della famiglia; il secondo è invece il comune dove i tre si sono rifugiati, aprendo appunto (ormai nel 1986) Ca’ du Chittu.

Mattia in cucina
Qui, in mezzo a una campagna non troppo conosciuta (com’è quella ligure), Mattia e genitori allevano “maiali di cinta senese, conigli, galline. Il menu che proponiamo ai nostri ospiti si basa su quello che noi stessi produciamo. Per il formaggi e la carne ci rivolgiamo invece a un caseificio biologico e a una coopearativa, entrambi a Km zero. Siamo pur sempre in Val di Vara, la cosiddetta valle del biologico! La nostra è quindi una cucina volutamente semplice: da noi potete mangiare i cuculli, tipiche frittelle genovesi, o u toccu, ragù della stessa zona. Abbiamo 500 piante da frutto e produciamo marmellate con le nostre mele, prugne, ciliege e pesche. Da noi c’è anche un roseto e da lì ricaviamo lo sciroppo di rosa, che usiamo soprattutto per i dolci. Per non parlare delle nostre api e del miele…”
Ma chi cucina tra di voi? “Tutti!”.
A un certo punto, i genitori di Mattia (un ex addetto antifruti e un ex architetto) sono – a dire di tutti e tre – impazziti. Sì, perché secondo loro bisogna avere un briciolo di follia dentro per cambiare completamente la propria vita, abbandonando lavori sicuri e aprendo un’attività dal nulla.
Intorno a Ca’ du Chittu c’è un bosco, con qualche piazzola per le tende. I clienti della parte dedicata al campeggio possono fare la spesa nello spaccio aziendale o cenare in agriturismo, dove le camere sono solo sette; anche se – puntualizza Mattia – “stiamo utlimando dieci appartamentini ricavati dalla vecchia stalla”.
Qual è il bello di avere un’attività del genere? “La familiarità che si crea tra le persone. La possibilità di avere a che fare personalmente con ogni ospite, di dare e raccogliere qualcosa da ciascuno, perché tutti portano da noi le loro esperienze, che poi hanno il piacere di condividere. Facile che nascano delle belle amicizie”.

Una delle stanze di Ca’ du Chittu
Ca’ du Chittu è anche una fattoria didattica: in questo periodo, la famiglia accoglie i bambini delle gite di fine anno, cui insegnano a fare il pane o la smielatura (l’estrazione del miele dagli alveari). Certo, vivere qui ha il suo prezzo: “Siamo a più di mezzora dalla civiltà ma è bello lavorare in proprio e soprattutto costruire e coltivare qualcosa che alla sera si può toccare con mano”.
Per quanto riguarda il territorio circostante, a poca distanza c’è il Parco Nazionale delle Cinque Terre. Ma per rilassarsi, basta aggirarsi nei boschi intorno all’agriturismo.
Mattia mi racconta alla fine di avere una laurea in Filosofia… Un titolo che non stride minimamente con la sua scelta di vita; anzi, la conferma: “Amo stare nella natura. Questo lavoro mi aiuta a unire il mio lato più speculativo con la praticità della campagna. E poi, che si studi filosofia o si viva nella natura, bisogna essere un po’ matti, averne davvero voglia!”
Del resto, non è raro che tra gli ospiti di Ca’ du Chittu ci siano anche dei professori, con cui Mattia, ovviamente, si ferma a disquisire di vita e idee.

La famiglia al completo
Agriturismo Ca’ du Chittu
Isolato Camporione, 25 19012 Carro, La Spezia
t: +39 0187 861205 e: caduchittu@virgilio.it
Tag:agricampeggio, agriturismo, agriturismo biologico, Ca' du Chittu, La Spezia, Liguria, Val di Vara