La quarta ed ultima tappa della Via degli Abati è il percorso che va da Mareto a Bobbio (22 chilometri finali).
Hai sempre pensato che i ponti fossero un mezzo di comunicazione tra i popoli, un segno di civiltà che resiste ad ogni evento. Se cadono, si ricostruiscono, ma di là si deve passare, comunque.
Oggi, quando eri sul Ponte Gobbo, sotto l’effigie di San Colombano, hai pensato a quanti lo hanno attraversato prima di te, ed a quanti lo faranno d’ora in poi. “Panta rei” diceva Eraclito, non puoi bagnarti mai nella stessa acqua che scorre sotto il ponte. Se ci sono ponti, sotto, quasi sempre, scorrono dei fiumi.
La Via degli Abati potrebbe essere definita anche la Via dei Fiumi. Se ne attraversano molti lungo il cammino. Avete passato il Taro alla partenza e a tarda sera siete arrivati al Ceno, superato subito prima di Bardi. Dopo, il Nure a Farini, con i recenti segni del disastro ben visibili dal ponte, e avete guadato, non senza difficoltà, il Lobbia.
Per ultimo avete scavalcato il Trebbia, prima di entrare a Bobbio. Guardando l’acqua che scorreva sotto di te, dalle arcate del Ponte Gobbo, così antico e irregolare, hai visto il tumulto delle onde che, come i tuoi sentimenti, stava portando via con sé tutte le emozioni vissute in questi giorni.
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