Due settori resistono alla crisi: l’agricoltura di qualità e il turismo verde. Il ministro dell’Ambiente, Andrea Orlando, nella sua due giorni abruzzese ha discusso di aree protette, inquinamento, green economy, parchi. Il Daily Slow lo ha incontrato nella sua ultima tappa a Luco dei Marsi, in provincia di Avezzano. “Il turismo è cambiato, la vacanza non dura più un mese ma tre o quattro giorni spezzettati nell’arco dell’anno. Quindi è importante valorizzare la specificità del territorio. Se noi trasformiamo e omologhiamo la nostra realtà a quella degli altri paesi del mondo perché un turista dovrebbe venire in Italia? E’ importante che accanto alla bottiglia di olio extravergine di oliva ci sia non solo la garanzia della sua bontà, ma l’immagine di un territorio. Bisogna puntare su questo per uscire dalla crisi, mantenere il legame tra prodotto e territorio”.
Il ministro, classe 1969, ha parlato anche di energia e rifiuti: “Il vecchio modello industriale ha lasciato delle bombe lungo il cammino, proprio all’inizio del mandato mi sono occupato dell’Ilva che ne è un esempio, e per un nuovo modello di sviluppo dobbiamo fare i conti con il passato ma allo stesso tempo cambiare anche i nostri comportamenti individuali. Mi riferisco per esempio alla raccolta differenziata. Sulle rinnovabili poi c’è stata resistenza e scetticismo all’inizio, ora il 30% della produzione elettrica viene da fonti rinnovabili, è un buon risultato. Siamo di fronte al boom dell’eolico e del fotovoltaico ma non c’è un pannello che sia stato prodotto in Italia perché l’impresa italiana non ha creduto nel cambiamento”.
Orlando ha poi posto l’accento sulla necessità di pianificare: “Programmazione è un termine spesso abbandonato. Invece è fondamentale. Abbiamo costruito troppo ed ora è necessario intervenire sulla riconversione del patrimonio edilizio esistente, rendendo conveniente farlo. Chiedo ai sindaci di cominciare a non costruire nuovi edifici ma riqualificare prima i vecchi”.
Si discute tanto di riforma costituzionale e visto che nella Costituzione il termine “ambiente” manca il ministro sta pensando di inserirlo nell’articolo 9, dove si legge: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”. “La procedura certo è lunga e complicata – spiega Andrea Orlando – ma sarebbe un segnale forte per la rilevanza obiettiva del tema. Il termine sostenibilità ambientale non era sentito al tempo dei costituenti, è esploso dopo. Ora sarebbe un modo per rafforzare la legislazione”. Infine abbiamo chiesto al ministro Orlando il collegamento e lo stretto legame tra sostenibilità ambientale e sostenibilità sociale: “Il turismo verde è una chiave fondamentale per reagire alla crisi, dobbiamo differenziare la nostra offerta facendo leva sul patrimonio paesaggistico e ambientale, sulle specificità che il nostro paese offre”.
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