Sarà visitabile fino al prossimo 11 maggio. “Genesi. Fotografie di Sebastião Salgado” raggruppa 240 scatti realizzati dal grande fotografo documentarista brasiliano.
“Genesi. Fotografie di Sebastião Salgado”: è questo il titolo della mostra che espone gli eccezionali scatti del più importante fotografo documentarista del nostro tempo. Sebastião Salgado, nato in Brasile nel 1944, alla fine degli anni ’60 si trasferisce, insieme alla moglie, prima a Parigi e poi a Londra. È nel 1973 che Salgado sceglie di intraprendere la carriera di fotografo, iniziando a lavorare come freelance per poi decidere di aprire l’agenzia Amzonas Images. Salgado viaggia molto, spostandosi tra gli indios e i contadini dell’America Latina, fino ad arrivare in Africa, dove il grande fotografo conosce la miseria e la povertà della grande carestia degli anni Ottanta.
Gli scatti di Salgado arrivano a documentare i grandi spostamenti dell’umanità, in cui profughi, rifugiati e migranti, cercano, speranza nel viaggio. Numerose sono le mostre che hanno visto esposte le fotografie di Sebastião Salgado, il quale ha da sempre associato al suo lavoro di fotografo progetti volti alla tutela del pianeta e dell’umanità.
La mostra “Genesi. Fotografie di Sebastião Salgado” vuole sottolineare l’incombente necessità di salvaguardare il mondo intero. Per Salgado la terra è una magnifica risorsa da conoscere contemplare e amare. Le 240 fotografie, in mostra fino al prossimo 11 maggio alla Casa dei Tre Oci di Venezia, rappresentano un vero e proprio viaggio fotografico attraverso i cinque continenti. Le immagini in bianco e nero di Salgado testimoniano la rara bellezza di un patrimonio, unico e prezioso: il nostro pianeta.
Con la mostra “Genesi” Salgado ci vuole far conoscere quelle parti del mondo ancora incontaminate, in cui il pianeta appare nella sua intatta bellezza e dove natura, animali ed esseri viventi coesistono in un’armonia miracolosa, come in un perfetto equilibrio. Dall’Indonesia al Congo, dall’Amazzonia alla Nuova Guinea, dai ghiacci dell’Antartide fino alle montagne dell’America, del Cile e della Siberia, passando per l’Alaska e i deserti africani. Tra animali selvatici e popolazioni indigene, le immagini della mostra “Genesi”, in un disarmante bianco e nero, sono un atto d’amore verso il nostro mondo, ma vogliono anche rappresentare uno sguardo appassionato teso a sottolineare l’importanza della salvaguardia del nostro pianeta, e volto a evidenziare la necessità di cambiare il nostro stile di vita, assumendo comportamenti più rispettosi della natura e di quanto ci circonda.
Già dal titolo, la mostra “Genesi” esprime il desiderio di tornare, per quanto possibile, alle origini del pianeta. Nonostante tutti i danni ormai subiti dall’ambiente, in alcune zone si può ancora incontrare un mondo di purezza, perfino d’innocenza: da qui si deve ripartire, perché la terra è in pericolo e questo grido d’allarme si sente talmente spesso che purtroppo ormai è in gran parte ignorato.
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