I cinesi conoscono da vicino il prodotto simbolo della Romagna. Il Consorzio di Promozione della Piadina Romagnola incontra una delegazione di asiatici, in vista di future collaborazioni commerciali
Tutti conoscono Virgilio. Tutti conoscono l’Eneide. Probabilmente pochi sanno che proprio Virgilio, nell’VIII libro dell’Eneide, è stato forse il primo a citare la Piadina Romagnola, chiamandola exiguam orbem e descrivendola come un disco sottile che, una volta abbrustolito, era diviso in larghi quadretti.
Oggi la Piadina Romagnola Igp sta conquistando il mercato cinese. Recentemente una delegazione di imprenditori asiatici ha incontrato i dirigenti del Consorzio di Promozione della Piadina Romagnola, per conoscere più da vicino il tipico prodotto del “made in Romagna” in vista di futuri investimenti. I probabili futuri investitori sono stati attratti dai diversi abbinamenti tra la Piadina Romagnola e gli ingredienti usati per la farcitura, ma sono stati soprattutto interessati da tutti i dettagli che hanno caratterizzato il lungo percorso che ha portato al riconoscimento della certificazione Igp del prodotto.
E pensare che la Piadina Romagnola nasce come un cibo semplice, il quale con il passare dei secoli è divenuto il simbolo e l’emblema della Romagna, trasformandosi da cibo caratteristico della vita contadina e campagnola in prodotto di largo consumo. Fino a un secolo fa la Piadina Romagnola era un sostituto del pane: è solo a partire dagli anni Settanta che alle piadine casalinghe si sono iniziate ad aggiungere quelle prodotte artigianalmente
Ma come si prepara una buona Piadina Romagnola? Partendo dalle materie prime, quattro sono gli ingredienti con cui poter preparare un’ottima piadina: acqua, farina di grano tenero, sale e olio. Ovviamente il disciplinare del Consorzio di Promozione della Piadina Romagnola, da seguire per ottenere una piadina Igp, non contempla l’aggiunta di conservanti, aromi e altri additivi. Dopo aver impastato gli ingredienti, il passo successivo è la spianatura dell’impasto cui segue la cottura, che deve avvenire tra i 200 e i 250 °C per un massimo di 4 minuti. La Piadina Romagnola, conosciuta nella tipologia spessa con diametro minore (15-25 cm), e nella versione sottile con diametro maggiore (23-30 cm), per potersi fregiare del marchio Igp deve essere prodotta solo in determinate zone stabilite. Quindi, che dire? Buon appetito! Sperando che i cinesi non ci copino anche la piadina!
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