Oggi facciamo una breve incursione in quel di Agrigento, città dalla storia millenaria. Non basta un articolo per riassumerla ma qualche fotografia può dare delle sommarie indicazioni sulle ricchezze dell’antica Akragas.
Partiamo dalla celeberrima Valle dei Templi e, precisamente, dal Tempio di Giunone, un tempo splendente di marmi. Del tempio, appartenente al periodo dorico arcaico, oggi si conserva integralmente solo il colonnato settentrionale.
Il tempio di Ercole è il più arcaico dei templi di questo mitologico luogo. Qui era presente – almeno secondo Cicerone – una statua dedicata all’eroe delle celeberrime fatiche.
Eccoci ora al Tempio della Concordia, un nome scelto nel 1748 da chi si occupò del suo restauro. In realtà, non si sa a chi fosse dedicato l’edificio sacro ma quel che è certo è che si tratta di uno dei più notevoli del mondo greco.
A pochi passi, il Tempio di Giove Olimpico. Incredibile sapere che nel XVIII secolo veniva usato come cava di pietra per i moli di Porto Empedocle…
E proprio qui, tra il Tempio di Castore e Polluce e quello di Vulcano, si trova il Giardino della Kolymbetra. Un angolo dal quale si possono osservare i templi ma rimanendo immersi nel verde.
Qui si estende l’agrumeto che con limoni, mandarini e aranci, viene irrigato secondo le tecniche della tradizione araba. Dove l’acqua non arriva, nascono gelsi, carrubi, fichi d’india, mandorli e giganteschi olivi “saraceni”.
È ora di salutare Agrigento, il Giardino e la Valle dei Templi… che di sera raccoglie su di sé tutto il fascino misterioso di cui è capace.
* Grazie a Maria Cesaria Giordano, blogger di www.ridieassapori.it, e a Patricia Kalil, di www.descobrindoasicilia.com, per le fotografie.
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