Inutile dire quanto si mangi bene nel Ragusano: la cucina siciliana è conosciuta e amata ovunque, anche perché, nel corso dei millenni, ha raccolto gli influssi di tutti i popoli che sono approdati sull’isola.
Cominciamo dalla scaccia, piatto tipico che profuma ancora delle mani sagge delle nonne: questa focaccia viene riempita con qualunque cosa (o quasi): verdure di stagione, pomodoro e mozzarella, salsiccia e ricotta. Infine, viene cotta a legna.
Non si tratta di una semplice pizza: la pasta – molto sottile, in quanto non deve coprire il condimento – è fatta di farina di grano duro, un filo d’olio, lievito di birra, acqua e un pizzico di sale. La forma finale è rettangolare o a mezzaluna.
C’è poi la “cipuddata” (in italiano: “cipollata”). Si tratta di un piatto povero, un condimento ideale per il pesce, i piatti freddi e il lesso. Occorrono solo cipolle (preferibilmente rosse), olio extravergine di oliva, aceto di vino bianco, sale e pepe. Ma le varianti sono tante, come quella che include l’utilizzo del pomodoro.
Arrivando ai dolci, impossibile non citare il biancomangiare, fatto solo di latte e mandorle macinate. Un dessert – presumibilmente importato dagli Arabi – che si diffuse in Sicilia nel XII secolo.
Per quanto riguarda i formaggi, citiamo il Cosacavaddu Ibleo, il Ragusano DOP, la Provola Iblea e il Tumazzo Modicano,
Il Ragusano DOP è uno dei primi formaggi siciliani. Ha un sapore molto gradevole, aromatico e dolce quando è giovane. La tradizione viene ancora oggi rispettata dai produttori. Si accompagna bene ai vini bianchi.
Buonissima la ricotta iblea, un tempo presentata all’interno di “cavagne”, vale a dire contenitori in legno. Di origini antichissime, veniva usata una volta per sopperire ai bisogni alimentari dei più poveri, perché nutriente e poco costosa.
La salsiccia del Ragusano è altrettanto buona e viene spesso accompagnata dai “lassini”, vale a dire erbe spontanee raccolte un tempo dai contadini più poveri.
Altra gustosissima specialità è il pane con le melanzane fritte. Le melanzane fritte sono proprio un classico della cucina siciliana. Una preparazione semplice ma lunga, considerando che questo ortaggio deve rimanere sotto sale per circa un’ora.
Quello che rimane ancora oggi di buono della cucina siciliana è la sapiente manualità, eredità di una lunghissima storia culinaria. Le materie prime, baciate dal sole, fanno dei piatti isolani un qualcosa di indimenticabile…
Queste bontà gastronomiche sono anche tra le tappe degli itinerari di Itinerary Planner: http://www.itineraryplanner.it/tappa/tappa-1-scacce-modicane/.
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