Il solo fatto di trovarsi nella Valle dei Templi, anche in alta stagione, dona pace e tranquillità. Ma, nel bel mezzo del parco, c’è un angolo che passa spesso inosservato, un posto per riposare dopo una faticosa passeggiata da un tempio all’altro: è il Giardino della Kolymbetra, che più che un giardino è un orto, che regala a chi lo visita un esempio di quanto sia fertile la Sicilia.
Il Giardino inebria la Valle dei Templi con il suo profumo di arance e limoni da oltre 2500 anni. Le sue origini risalgono al periodo in cui i Greci colonizzarono la Sicilia e la sua storia è legata allo sviluppo di Akragas. Come bottino di guerra in seguito alla vittoria sui Cartaginesi ad Himera, il tiranno Terone fece progettare un sistema idrico per rifornire la città. Grazie a questo sistema di canalizzazione dell’acqua, che proveniva da un grande serbatorio chiamato “Colimbètra” (la piscina degli dei), i Greci riuscirono a trasformare l’arido terreno in un ricco habitat per la vegetazione della macchia mediterranea.
Il Giardino si estende per circa 5 ettari all’interno della Valle dei Templi e si trova tra il Tempio di Castore e Polluce e di Vulcano. Per molti anni è stato fonte di ispirazione per poeti e scrittori del calibro di Luigi Pirandello. Nel corso dei secoli XIX e XX, il Giardino ha attraversato un periodo di grande splendore, che lo rese una meta obbligatoria per chi arrivava in Sicilia. Alla fine del XX secolo, a causa della mancanza d’acqua e della diminuzione dei contadini, il Giardino cadde in rovina. Nel 1999 il governo siciliano ne ha consegnato la gestione al FAI – Fondo Ambiente Italiano – che lo ha restaurato e ha fatto un’opera di reimpianto della vegetazione, restituendo al pubblico un importante patrimonio storico e naturale.
Una mappa illustra i viali del giardino, che può essere suddiviso in cinque aree: l’agrumeto (arance, limoni, pompelmi e mandarini), il boschetto di ulivi e mandorli, l’area della vegetazione mediterranea e il frutteto selvaggio. Chi, come me*, ha la fortuna di visitare il Giardino della Kolymbetra tra dicembre e marzo, può testimoniare il meraviglioso profumo di questo periodo: il profumo di arance e limoni.
Si possono raccogliere i frutti e mangiarli. In realtà, si è incoraggiati a farlo, poiché la quantità di frutta sugli alberi è tale che gran parte finisce per cadere e marcire.
INFORMAZIONI UTILI
– L’ingresso al Giardino della Kolymbetra costa 3 euro;
– Il Giardino è aperto tutti i giorni, dalle 10 alle 18 (aprile e maggio); dalle 10 alle 19 (da giugno a settembre); dalle 10 alle 17 (a marzo e a ottobre) e dalle 10 alle 14 (a febbraio e novembre).
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* L’articolo originale è della blogger brasiliana Patricia Kalil
Tag:Agrigento, arance, FAI, Giardino della Kolymbetra, limoni, parchi, Sicilia