Qualche mese fa sono stata in Sicilia, precisamente nel Ragusano, dove ho raccolto un po’ di foto, scattate “frettolosamente” tra una mangiata e una gita al mare. La prima tappa è stata Modica. Modica dai mille vicoli, dai palazzi barocchi e dalle artistiche alture.
Passeggiando per le vie del centro, si può notare il Castello dei Conti, che svetta in alto osservando la città. Una volta era la sede del potere politico e amministrativo.
A colpire l’attenzione, tra le altre cose, i balconi del centro storico, con le loro volute.
Eccomi di fronte alla Chiesa di Santa Maria di Betlem, importante sia da un punto di vista artistico che storico. Una storia sommersa dalla vergogna: fu qui, infatti, sul piazzale antistante la chiesa, che il 15 agosto 1474 avvenne l’eccidio giudaico più grave di Sicilia. A Modica, infatti, risiedeva la comunità ebraica più estesa dell’isola: tra i 360 e i 600 gli uomini massacrati. La bellezza della chiesa si erge impassibile di fronte alla crudeltà dell’uomo.
Passando a migliori ricordi: a Modica è possibile fare una splendida passeggiata letteraria, sulle tracce di Quasimodo e Bufalino.
Ed eccola lì, la casa del Poeta, baciata dal tramonto…
Continuando a camminare, ci si ritrova ai piedi della scalinata che porta a San Giorgio, una delle due chiese madri della città (l’altra è San Pietro). Entrambe hanno rivaleggiato per secoli quanto a sfarzo e decorazioni.
Gli interni sono ricchi di luce e bellezza.
In basso si stende il Quartiere Cartellone, l’antico quartiere ebraico. Un nome – Cartellone – che probabilmente si deve alla presenza, in passato, di un cartello che indicava ai cristiani la presenza degli ebrei. Siamo agli inizi del 1400, una settantina di anni prima del tristemente famigerato eccidio…
Cerca su Itinerary Planner le proposte di viaggio per questo territorio.
Tag:cattedrale di San Giorgio, ebrei, Modica, Sicilia