I fedeli cristiani di Agrigento adorano festeggiare i loro due protettori: San Calogero e San Gerlando, il vero protettore della città. Per San Calogero, però, vengono fatti ben otto giorni di celebrazioni, legati alla tradizione, ai riti antichi e alle leggende cattoliche.
Calogero era un monaco arrivato in Sicilia ad evangelizzare e diffondere la fede cristiana. Durante un lungo periodo di pestilenza, egli se ne andava in giro a chiedere del pane da dare ai poveri. Secondo gli scritti, pare che i popolani, chiusi nelle proprie abitazioni per paura di attaccarsi la peste, tirassero il companatico dalle finestre per il monaco, per non farlo avvicinare troppo a loro. Una persone altruista quindi, che sfamò molte famiglie del posto.
Nelle celebrazioni viene così ripetuto questo episodio significativo del suo sacerdozio: degli uomini camminano a piedi nudi fino al Santuario a lui dedicato e viene fatto benedire il pane in chiesa, poi distribuito agli abitanti. I festeggiamenti si tengono in primavera. Ci sono messe, pellegrinaggi, la città viene riempita di luminarie e girano per le strade i tamburini e i venditori di dolci tipici. Il giorno del Santo (il 18 giugno) c’è la processione con un corteo di carretti siciliani, muli e animali parati e bande musicali, lo spettacolo pirotecnico e la fiaccolata che riporta la sua statua nella chiesa.
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