Scoprire gli effetti benefici dell’Amaranto e dell’Assenzio, dipingere con acquerelli realizzati con queste piante, ascoltare la musica intrecciarsi al silenzio delle valli e dei monti, armonizzandosi con la natura incontaminata: tutto questo e molto altro è A seminar La buona pianta.
Il festival, organizzato da Aboca e dal Patto Territoriale delle Valli del Leno, si tiene in Trentino dal 30 giugno al 6 luglio: i primi tre giorni hanno già regalato ai visitatori emozioni inaspettate, soprattutto per chi passa la gran parte dell’anno fra cemento e asfalto.
L’obiettivo della manifestazione, che si snoda su più percorsi non solo territoriali ma anche sensoriali, è quello di valorizzare la relazione uomo-natura, esplorando il rapporto che stringiamo con le piante e le sue molteplici sfaccettature.
Piante officinali e acquerello botanico. Il primo giorno si parte per una spedizione di tre ore nella splendida Vallarsa, alla ricerca di piante usate come medicine, integratori alimentari, strumenti di bellezza da un tempo immemore: piante di cui spesso non ci accorgiamo e che hanno dei notevoli effetti benefici, se usate nel modo giusto.
Fabrizio Zara accompagna gli esploratori e spiega le ricette da fare con il luppolo, l’amaranto, l’assenzio, il giugiolo: la scoperta delle piante continuerà nei prossimi giorni.
Nel pomeriggio, un altro sorprendente appuntamento: la pittura botanica. Una tecnica antichissima, quella dell’acquerello botanico, di cui gli scienziati si servivano al fine di catalogare la natura, quando ancora la fotografia non esisteva neanche nelle menti dei più arguti. E’ Carla Pucci da Filicaja che guida la classe alla scoperta delle funzionalità di queste piante, con cui si può dipingere e decorare molte cose.
Perduti nel paesaggio. Il Mart di Rovereto è la scoperta del secondo giorno: visitiamo Perduti nel paesaggio/ Lost in landscapes, un progetto espositivo curato da Gerardo Mosquera e allestito da Giovanni Maria Filindeu.
La mostra, che sarà al Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto fino al 31 agosto, propone le opere di oltre 60 artisti: 170 fotografie, 84 opere pittoriche, 10 video e 4 video-installazioni, 4 installazioni, 4 interventi context specific, un progetto web specific e un libro d’artista.
Attesissimo dai visitatori è l’appuntamento di questa sera, sempre al Mart di Rovereto, in cui Antonio Albanese racconterà la sua passione per piante e per gli animali, in conversazione con Giovanna Zucconi, curatrice del festival.
La musica e le dolomiti. Quest’anno La buona pianta esplorerà la natura anche grazie alla collaborazione con I suoni delle Dolomiti, la manifestazione che mette insieme musica e paesaggi delle Dolomiti. Venerdì 4 luglio, infatti, Michele Serra leggerà brani tratti dal suo ultimo libro Gli sdraiati sul Monte Bondone: l’incontro sarà animato della Banda Osiris, che sarà di nuovo immesa nella natura anche sabato 5 luglio, quando accompagnerà i visitatori anche per la passeggiata in Vallarsa.
Ma non solo di effetti benefici e di valorizzazione si parlerà a La buona pianta: per amare la natura è necessario prima tutelarla. Temi come l’inquinamento e l’effetto serra, lo sfruttamento delle risorse naturali e lo sviluppo incontrollato hanno degli effetti profondi non solo sulla salute umana, ma anche sulla socialità e sull’economia.
Per questo, domenica 6 Luglio ci sarà Chi inquina paghi – quanto ci costa avvelenare la terra, conversazioni Luca Mercalli, Telmo Pievani, Massimo Mercati, Geremia Gios e Giovanna Zucconi. Chiuderà il festival la presentazione del libro di Fabrizio Zara Botanica Urbana al teatro Muse di Trento: una guida per il riconoscimento delle più comuni piante medicinali che proliferano nei nostri ambienti urbani.
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