Per la prima volta i blogger di viaggio entrano tra le due “b” del business to business. “I travel blogger sono qui per incontrare il mercato perché stanno diventando la componente decisiva della filiera del turismo”, con Paolo Audino, amministratore delegato di TTG Italia, prende il via la conferenza di presentazione della cinquantesima edizione del TTG Incontri a Rimini. “La web reputation influenza l’attività molto di più di quanto in passato avveniva con il passaparola. Ogni opinione negativa invece di incidere 10 oggi incide 100 mila in Rete”. Un’edizione quindi fortemente dedicata all’innovazione con due momenti principali: un’area per le start up innovative del turismo e il Travel Blogger Destination Italy (#TBDI2013), un evento che mette in contatto i blogger di viaggio più influenti con gli operatori del settore turistico. Sono così sbarcati a Rimini 150 blogger e video maker italiani e internazionali: “Da tempo seguiamo con attenzione il fenomeno dei blogger e in generale il ruolo che le community social possono esercitare nello sviluppo del business turistico”. Fino a sabato sono previsti appuntamenti, seminari formativi e speed date per conoscersi, scambiare idee su progetti e nuove strategie, dare vita a nuove collaborazioni professionali. “La formula – prosegue Audino – è quella più vicina alle esigenze dell’industria turistica, mettere cioè a confronto competenze ed esperienze”.
Andrea Gnassi, sindaco di Rimini, ha puntato l’attenzione sulla performance negativa dell’Italia nell’annuale classifica stilata dall’agenzia di marketing internazionale FutureBrand: “Secondo il Country Brand Index, che calcola il brand di 118 paesi in tutto il mondo e ne analizza la percezione rispetto a una serie di indicatori della qualità della vita, dell’ambiente, del quadro economico e culturale, l’Italia è al quindicesimo posto ma si attesta al primo per patrimonio storico artistico, enogastronomia e destinazione turistica ambita”. Un dato che fa riflettere sulla poca fiducia che suscita il nostro paese nei mercati e come però rimanga una meta ambita, un luogo di arte, cultura e cibo in cui i turisti vorrebbero trascorrere una vacanza.
“Non ci sono più turisti ma cittadini temporanei – continua Gnassi – Persone che utilizzano servizi che il nostro paese non riesce ad offrire, come i mezzi di trasporto e la logistica. Se non ci attrezziamo con una politica industriale per dare servizi ed accessi adeguati succede che chi crede nel turismo comincia con il ‘fai da te’”.
E’ stato il ministro dei Beni Culturali e del Turismo, Massimo Bray, a tagliare il nastro di avvio alla tre giorni di incontri tra domanda e offerta turistica. “Risulta sempre più urgente individuare una strategia adeguata per il turismo – ha detto Bray, con un occhio di riguardo alla Rete – Le scelte sono veicolate dal mondo del web, dai social network, dai blog”.
“Il piano strategico è un impegno da presentare nelle prossime settimane. Il potenziale di ricchezza dell’Italia è stato troppo a lungo sottovalutato ma la volontà reale di cambiamento è dimostrata dal segnale del Governo nell’aver unito il turismo ai beni culturali. La parola turismo contrassegna un Ministero con portafoglio riconoscendo l’importanza strategica del turismo nell’ambito delle competenze di questo paese – e ha continuato – Fare sistema è il leitmotiv anche della mia azione e posso annunciare che il piano strategico seguirà cinque direttive: governance, valorizzazione dell’Enit, miglioramento dell’offerta, riqualifica del patrimonio, formazione e investimenti. Il turismo indica un modello di crescita diverso per il paese, un bene che creerà quella specificità italiana di marchio di qualità”.
Bray ha poi annunciato: “Dopo il decreto valore cultura avremo un decreto valore turismo. Il Ministero sta lavorando alla creazione di un marchio ombrello, alla facilitazione alla concessione dei visti e a politiche sui distretti turistici e sulle reti di impresa – arrivano anche i primi interventi concreti – uno stanziamento di otto milioni di euro per le reti d’impresa del turismo e il rifinanziamento dei Buoni Vacanze con 5 milioni di euro”. Il ministro ha concluso promettendo il suo massimo impegno per rifare il portale Italia.it in modo che non sia solo un sito vetrina, ma diventi interattivo: “Bisogna investire nel mondo del web perché è lì il futuro del turismo”.
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