La domanda turistica sta cambiando sempre più, in direzione di esperienze uniche e a contatto con la natura e la cultura locale. In particolar modo, negli ultimi anni, vino, gastronomia e territorio rappresentano i tre fattori chiave, che delineano oggi la nuova frontiera del turismo: il turismo enogastronomico.
La gastronomia è infatti un elemento fondante dello stile di vita italiano e con il tempo la buona tavola e le tradizioni culinarie sono diventate delle risorse preziose per il turismo. Inoltre, con l’aumento della consapevolezza riguardo al nostro patrimonio enogastronomico, abbiamo avuto la possibilità di dare vita a itinerari ricchi di storia, arte e cultura ma anche di sapori, colori e odori unici e indimenticabili. Sono nate così le strade del vino e dell’olio, percorsi che ci guidano alla scoperta di un patrimonio – quello rurale e culinario – prezioso e da proteggere, tanto quanto quello storico-culturale.
Nel giro di pochi anni, l’Italia è diventata leader mondiale del turismo enogastronomico, con oltre 24 miliardi di euro spesi dai turisti nazionali e stranieri in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi ma anche in prodotti tipici. Il tutto ammonta al 33% dell’intera spesa turistica in Italia (Coldiretti 2013).
In particolare, l’ultimo rapporto di Unioncamere – aggiornato al 2010 – evidenzia la provenienza dei turisti “del cibo”. La maggior parte viene dalla Francia (10,5%), dagli Stati Uniti e dall’Inghilterra (il 7% ciascuno), dall’Olanda (6,8% ) e da Spagna, Austria e Giappone (4%)
Coloro che fanno vacanze per interessi enogastronomici in Italia scelgono, come principali destinazioni, la Toscana (15,9%), l’Emilia Romagna (10,6%) e la Puglia (8%), luoghi che, forse più di altri, si contraddistinguono per i loro prodotti tipici. I turisti, durante la loro visita, praticano sia attività legate al turismo culinario – come la degustazione e l’acquisto di prodotti tipici e la partecipazione a sagre ed eventi enogastronomici in generale – che escursioni, visite alle risorse storiche, artistiche e culturali e attività più specifiche come la partecipazione a convegni, fiere, manifestazioni sportive o spettacoli teatrali.
Quindi, puntare sul turismo enogastronomico come opportunità di sviluppo locale è fondamentale, in quanto rappresenta un settore trasversale che va a completare il carattere predominante dell’immagine Italia, fatta di cultura e storia. Anche la Sicilia, ricca di prodotti tipici, di tradizioni culinarie e culturali e soprattutto del buon cibo, deve cercare di incentivare questo settore, che può essere anche elemento di destagionalizzazione e complemento dell’offerta turistica siciliana.
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