“Non verbis sed herbis redeunt in corpora vires” dicevano gli antichi: questo è un adagio adatto per i camminatori.
I tuoi recenti studi ti hanno reso più consapevole su quanto l’Uomo, nei secoli precedenti le scoperte della chimica, abbia imparato a guarire i propri simili dalle malattie servendosi dei doni della Natura. Anche il cammino in sé, ha delle proprietà curative. Un nuovo viaggio a piedi, dopo quelli già intrapresi qualche anno fa, vi ha fatto riscoprire l’attenzione ai particolari della pianificazione ed alla preparazione dello zaino. Anche alla condivisione con gli altri amici, quelli che comunque sarebbero rimasti a casa (per vari motivi).
La Via degli Abati è una sorta di passaggio a nordovest dei tempi del medioevo, la strada seguita dagli Abati dell’Abbazia di San Colombano, fondata dal santo pellegrino di origini irlandesi, su espressa indicazione del re longobardo Agilulfo. Gli Abati la percorrevano per andare a Roma a prendere l’investitura papale; voi la farete solo per passione, per scoprire da vicino un altro tratto di appennino ignoto, di questa Italia che cela nel profondo dei boschi e delle valli i segni di una civiltà ai più ancora sconosciuta.
Un po’ la colpa è anche di Guido, l’amico pellegrino che è coautore di una guida molto dettagliata di questa antica via, che ti ha fatto venire voglia di partire di nuovo e lasciare tutto per qualche giorno. In realtà, non è così, perché porti con te i tuoi cari, nei tuoi pensieri. Così stasera ti addormenterai pensando che domani, alla partenza, i vostri amici e parenti saranno lì, in fila, a darvi il loro: “Buona strada!”
Il primo tratto è da Borgotaro a Bardi (30 e -non ti passa- più chilometri).
Camminare, scrivere, ma anche stringere nuove amicizie. E’ bello farlo in queste occasioni, quando la fatica cementa le emozioni vissute insieme, più di ogni altra forza.
Il pensiero, stamani alla partenza, è andato a Fabrizio: era inevitabile. Lo rivedi spesso al tuo fianco, mentre salite per il bosco e ti racconta della sua passione per i dipinti e gli oggetti d’antiquariato che non sa più dove mettere, con i quali ha riempito perfino la casa di sua madre. Avevi accennato anche a lui del progetto della Via degli Abati; forse sarebbe venuto volentieri, con quel suo parlare gentile, da gran signore, un compagno molto discreto. Se n’è andato, ormai un anno fa, senza neanche poterlo salutare. E mentre ti chiedi ancora com’è possibile che sia successo tutto così in fretta, lo immagini con la sua espressione sorridente e un po’ burlona, fermo lungo il cammino mentre si cambia la camicia sudata. Non un pellegrino immaginario e nemmeno uno strano sconosciuto che vi si affiancherà. Sarà il vostro quarto compagno di cammino, quello invisibile agli occhi, ma non al cuore.
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