Il cammino lungo la Via degli Abati, la strada seguita dagli Abati dell’Abbazia di San Colombano per andare a Roma a prendere l’investitura papale, continua nel suo racconto da dove vi avevamo lasciato qualche giorno fa.
Il secondo tratto della Via è da Bardi a Groppallo (21 Km di strada benedetta).
Dopo la scarpinata piena di saliscendi del primo tratto (da Borgotaro a Bardi -30 e -non ti passa- più chilometri), i segni della fatica sono impressi anche sulle tue clavicole, marchiate dagli spallacci troppo rigidi del tuo zaino.
Non delle vere e proprie stimmate, ma qualcosa che assomiglia ad un piccolo segnale di devozione verso chi ha creato la meraviglia dei posti in cui state passando. Ad ogni curva sbuca un tabernacolo, una chiesetta, addirittura una specie di piccola Lourdes, tutto in onore della Madre di Dio. Accendete un cero, con la speranza, forse un po’ troppo pagana, di avere una buona sorte.
Certi paesini assomigliano molto, almeno nelle abitazioni, ad alcuni luoghi toscani ben conosciuti, come Campotizzoro o Piteglio. Ti vengono in mente alcuni brani di un libro che di recente hai avuto modo di leggere. E’ stato scritto da un viaggiatore inglese che, alla fine dell’800, con la sua famiglia, ha fatto una vacanza nell’Appennino pistoiese e l’ha riportata in forma di diario.
In particolare, condividi con lui questo passaggio:“ We have begun to realize that we are indeed living in the mountains, and the spirit of the Apennines enters into our hearths day by day…Truly it is a wondrous life in the mountains.” Quando sei in strada da qualche giorno, ti senti totalmente immerso nei luoghi in cui passi, come il vecchio Buendìa lo era nel suo albero. Che lo spirito dell’Appennino sia con voi!
Il terzo tratto della Via degli Abati va da Groppallo a Mareto (18 chilometri into the wild).
Perdersi nel bosco in un tratto della via (Francigena bis)? Sembrerebbe impossibile, ma a voi è successo. Anche di doversi attaccare al Gps dello smartphone per cercare la traccia del sentiero, oppure usare il più tradizionale carta e bussola, sono tutti espedienti insoliti per questa via.
Così come doversi aprire il sentiero tra boschi e prati in fiore (così cari ad un animo sensibile come il vostro, tipico di quelli con la rinite allergica). Sono le incognite del cammino, quelle che lo rendono più intrigante e che vi fanno sentire più “into the wild” che mai. E perché non festeggiare San Luigi (in anticipo) in una trattoria a Farini?
Dopo tutta quella discesa, siete risaliti con ascese mozzafiato, senza pause. Sotto Bolderoni, in mezzo a campi pieni di grilli che cantano, guardandovi dietro le spalle, potete vedere lontano, come un miraggio, il cocuzzolo di Groppallo con la sua chiesa, che, come un faro in mezzo al mare, ha guidato i vostri passi in fuga verso l’altro monte, la Sella dei Generali, che raggiungerete domattina.
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