Il 16 gennaio 1693, intorno alle 21, la terra della Sicilia sud-orientale cominciò a tremare violentemente. Il devastante terremoto che colpì la Val di Noto si dice essere stato il più potente tra tutti quelli occorsi in Italia, tanto da aver lasciato dietro la sua scia 70 tra città e paesi completamente distrutti, per un totale di 70.000 vittime. In seguito alla scossa, si verificò un vero e proprio tsunami, che inuriò in tutti i porti e le piccole città del Mar Ionio. Questo disastro naturale, lasciando la Sicilia quasi totalmente in rovina, diede vita a un nuovo stile architettonico, che ancora oggi caratterizza la regione: il Barocco.
Lo stile barocco è qualcosa di unico. Esso esisteva certamente anche prima del terremoto ma era più parrocchiale e localizzato. Quello che seguì il terremoto è stata una fiorente una nuova e un po ‘più grande stilerifiorì in uno stile più grandioso, attraverso il quale gli architetti locali cercarono di ricostruire le città con una fiducia ritrovata e un occhio per la raffinatezza, che rifletté una nuova nascita per la Sicilia, successiva alla tragedia.
Oggi questo stile è ancora molto evidente e da nessun’altra parte è più chiaro che a Scicli, in provincia di Ragusa, nel sud della Sicilia. Scicli è stata quasi completamente distrutta durante il terremoto e il il numero dei suoi morti ammontò a circa 2000. Nel corso della sua ricostruzione, l’essenza del Barocco siciliano venne “iniettata” nei nuovi edifici, creando così una città bella e affascinante, riccamente decorata. Passeggiando per Scicli, oggi è ancora possibile contemplare il segno distintivo di questo nuovo stile. Una delle sue caratteristiche più sorprendenti e immediatamente riconoscibili è la decorazione dei balconi. Questi balconi sono caratterizzati da balaustre in ferro battuto e spesso da teste grottesche, delle quali alcune sono umane e altre no.
I grandi palazzi e le chiese che fiancheggiano le strade riflettono il programma, in parte politico, dietro a questo progetto di ricostruzione. L’aristocrazia, in Sicilia, nel corso dei secoli XV e XVI aveva il controllo quasi totale sulla popolazione contadina attraverso il sistema feudale, portato dai Normanni nel 1071. Questo potere sirifletté nei nuovi progetti costruttivi, in cui la nobiltà cercò di esporre il suo potere, soprattutto con questo nuovo stile sontuoso.
Si dice che fosse nata una specie di mania di costruire dopo il terremoto e alcuni splendidi esempi possono essere visti oggi a Palazzo Spadaro e Palazzo Beneventano.
Lo stesso si può dire per le chiese, anche perché molti ecclesiastici di alto rango erano anche membri della nobiltà. Le chiese stravaganti costruire dopo il terremoto dovevano riflettere non solo il grande potere spirituale ma anche finanziario della Chiesa.
Il Barocco offre uno sguardo sul passato. L’architettura dona un grande piacere estetico, che si materializza nel vagare con gli occhi da un edificio all’altro. La prossima volta che andate in Sicilia, non dimenticate di guardare in alto!
* L’articolo originale è di Paul Johnston, blogger di Travelling History
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