Vento rurale che soffia dalle campagne per cambiare la città, in direzione sostenibile e contraria alla modernizzazione metropolitana. Un manifesto bio-politico diventato pratica quotidiana grazie all’esperienza dei mercatini contadini, che portano cibo slow-rivoluzionario sotto i nostri palazzi. Un’esperienza sempre più matura, di cui si parlerà a Bologna il 10 e 11 aprile, all’interno della manifestazione ‘’La rivoluzione sotto i piedi. Coltivare la trasformazione, cambiare la campagna, cambiare la città’’.
Si tratterà di due giorni di dibattiti, spettacoli, assaggi e musica, per “costruire la Sovranità Alimentare a Bologna’’. Un evento organizzato da CampiAperti, l’associazione per la sovranità alimentare che è in campo da quasi vent’anni.

Uno dei mercatini agricoli di Bologna
La storia di CampiAperti
Verso la fine degli anni ’90, un gruppo di contadini che si dedicano all’agricoltura biologica s’incontra con alcuni consumatori responsabili, dando vita al Coordinamento per la Sovranità Alimentare che, attraverso la “Palestra di Autodifesa Alimentare”, si attiva per discutere e dare risposte concrete alla necessità di un nuovo modo di fare agricoltura. Con uno slogan: dal produttore al consumatore e viceversa. Obiettivo nobile e ambizioso: ‘’riscoprire l’importanza di essere contadini e non solo imprenditori agricoli’’. E dalla filosofia si passa alla pratica.
L’arma più efficace viene individuata nella vendita diretta dei prodotti in città, una pratica fondamentale per il sostegno dell’agricoltura contadina, che ha riscosso l’interesse dei consumatori, i quali – in questo modo – conoscono chi produce e “quello che mangiamo. Possiamo chiedere informazioni su come si lavora la terra e sulle caratteristiche dei suoi prodotti. Non più alimenti che vengono da migliaia di chilometri di distanza, tenuti in celle frigo per giorni e giorni, prodotti con metodi sconosciuti in zone sconosciute, con altissimi costi in termini di utilizzo delle risorse e di inquinamento ambientale’’.
In concreto, le attività partono grazie alla disponibilità del centro sociale XM24, dove si è dato vita al primo mercatino settimanale. Nel 2006, grazie all’accoglienza di un altro centro sociale, il VAG61, nasce il secondo mercato nella Cirenaica (quartiere storico di Bologna) e appena un anno dopo, nel 2007, si apre il terzo mercato presso il cortile delle Scuola di Pace del Quartiere Savena. Il gruppo informale del Coordinamento per la Sovranità Alimentare si costituisce in associazione CampiAperti. Questi i primi passi.
Genuino Clandestino
Nell’autunno 2009 arriva la campagna mediatica “GENUINO CLANDESTINO”, che suscita grande interesse e fa nascere la rete nazionale GenuinoClandestino. Una vera e propria agorà, che aumenta il confronto tra le realtà di produttori e co-produttori che praticano l’agricoltura contadina e organizzano mercati autogestiti in tutta la nazione.

Il biologico in città
Contadini e consumatori: tutti uniti
L’unione fa la forza e nel 2011 CampiAperti aderisce al CRESER (Coordinamento Regionale per l’Economia Solidale Emilia Romagna), che riunisce GAS, DES e associazioni attive sui temi di ecologia, sostenibilità e beni comuni. In questo modo cresce la potenza di fuoco politico per sostenere la proposta di legge regionale sull’Economia Solidale: CampiAperti. Obiettivo raggiunto il 23 luglio 2014, quando la Regione Emilia Romagna approva la LR 19 (“Norme per la promozione e il sostegno del economia solidale’’). Ma non finisce qui, perché si firma un patto collaborativo con il Comune di Bologna dove, oltre alla gestione dei mercati settimanali, rivitalizzando aree marginali e trasformandole in luoghi di socialità, si riconosce l’importanza del sistema di garanzia partecipata, l’impegno nella riduzione dei rifiuti e tutte le attività culturali e di collaborazione che CampiAperti svolge. Una realtà vera, come confermano i quattro mercatini settimanali dei produttori biologici autogestiti a Bologna.
L’appuntamento del 10 e 11 aprile
Si tratta di due giorni ricchi di appuntamenti all’insegna della rivoluzione dolce (sinonimo di slow) e caratterizzati da dibattiti con temi molto interessanti. Si parte il venerdì con l’incontro dedicato a: ‘’La garanzia partecipata: il cibo e la terra come beni comuni’’, con Laura Stanghellini (gdl sistema di garanzia partecipata di CampiAperti), Francesca Bigliardi (rete Distretto di Economia Solidale DES di Parma), Matteo Lepore (Assessore Economia e Promozione della città del Comune di Bologna), Giovanna Sacchi (Ricercatrice Ca’ Foscari Venezia). Coordinerà il dibattito Michele Caravita di CampiAperti.
Da non perdere Vinelli Ribelli, dove saranno presentati, direttamente dai produttori, i vini contadini biologici d’annata, accompagnati da assaggi dei migliori cibi di strada genuino clandestini. Parentesi culturale con “Ci dispiace, siete su una terra che non vi appartiene più”, liberamente tratto dal romanzo “Furore” di John Steinbeck , diretto e interpretato da Emiliano Terreni (contadino/apicoltore), Davide Cecconi (contadino/viticoltore) e Giovanni Pandolfini (contadino/orticoltore).
Sabato altro incontro interessante con “Fermare il Biocidio: quali politiche per la sostenibilità dell’agricoltura nel terzo millennio”, con Antonio Onorati (o.n.g. Crocevia), Carlo Farneti (produttore dell’associazione CampiAperti), Simona Caselli (assessore all’agricoltura della Regione Emilia-Romagna), Stefano Maini (ordinario di entomologia Università di Bologna), Carlo Modonesi (biologo dell’Università di Parma). Coordina Pierpaolo Lanzarini, presidente dell’associazione CampiAperti. Oltre alle riflessioni, sono in programma assaggi, degustazioni, narrazione dell’agricoltura e dell’allevamento e la presentazione del libro ‘’Genuinio Clandestino’’ di Michela Potito, Roberta Borghesi, Sara Casna, Michele Lapini.
Il programma completo si può scaricare dal link.
* E per dormire responsabilmente a Bologna, i consigli di Slow Tourism:
– Agriturismo Fondacci, Grizzana Morandi (BO)
– B&B La Ciliegia Green, Bologna
– B&B ViviSostenibile, Monteveglio (BO)

Le iniziative del 10 e 11 aprile
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