
Albergo diffuso a Scicli, RG (www.sicilia5stelle.it)
Finalmente anche la Sicilia ha disciplinato questa nuova forma di ospitalità alberghiera, che in realtà è stata introdotta dalla legge n. 11 del 2 agosto 2013 – “Norme per il riconoscimento dell’albergo diffuso in Sicilia”, che in questi giorni entra nel vivo grazie al regolamento attuativo già inviato per la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ma vediamo di cosa si tratta …
Elementi distintivi
Innanzitutto, come evidenzia il prof. Dall’Ara (docente di marketing turistico e fondatore dell’associazione nazionale alberghi diffusi), si tratta di una struttura orientata verso il turismo sostenibile e, soprattutto, di una forma di ospitalità pensata per i centri storici e i piccoli borghi (rurali, marinari etc.).
Si parla, in poche parole, di un albergo orizzontale e non più verticale, che mira al recupero di abitazioni dislocate già esistenti, abbandonate o chiuse.
Proprio per questo motivo si parla di sostenibilità: ambientale perché così si evita la cementificazione e sociale perché si tende a evitare lo spopolamento di tanti piccoli comuni, creando un’offerta turistica volta a soddisfare una domanda interessata al soggiorno in contesti storici e a contatto con i residenti.

Albergo diffuso (www.grotte5stelle.it)
Requisiti
L’art. 3 della legge n. 11 del 2013 prevede, prima di tutto, una gestione unitaria in forma imprenditoriale, che può offrire servizi quali ristoro, bar, accoglienza, svago e palestra. Inoltre, l’albergo diffuso deve possedere almeno 7 camere o unità abitative in almeno 2 stabili a una distanza massima di 300m.
L’albergo deve inoltre possedere uno stile gestionale integrato col territorio e la sua cultura,nei modi, nei tempi, nei servizi e nei prodotti offerti.
Per questo motivo – come ha affermato l’assessore Li Calzi – sarà anche necessario attivare dei percorsi di formazione sulla qualità dell’accoglienza all’interno della destinazione turistica dov’è localizzato l’albergo diffuso.

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Come si avvia
Si avvia con la SCIA (Segnalazione Certificata di Inizio Attività), da presentare al SUAP (Sportello Unico delle Attività Produttive) del comune territorialmente competente. La SCIA dovrà contenere: la denominazione dell’albergo, l’ubicazione, la capacità ricettiva di ogni unità abitativa, la collocazione del punto ristoro e dello spazio per la vendita di prodotti tipici locali. Alla domanda dovranno essere allegate alcune autocertificazioni, nonché relazioni tecniche su camere e posti letto (planimetria).
Come accennato dall’assessore Li Calzi, sono previsti finanziamenti nella prossima programmazione comunitaria 2014/2020.
Tag:Albergpo diffuso, ospitalità, Sicilia, turismo ecosostenibile