Dopo avervi spiegato le ragioni che mi hanno avvicinata allo slow tourism, sono stata a lungo in silenzio. In questo periodo sono successe tante cose, ed ho incontrato storie e persone diverse, legate dallo stesso filo…
Lo scorso luglio sono stata selezionata, insieme ad altri 13 ragazzi italiani, per partecipare ad un progetto Leonardo, orientato al turismo accessibile e sostenibile, denominato “YEAH (youth, environment and heritage)”, da svolgersi in Irlanda dal 14 settembre al 14 dicembre. Siamo partiti pieni di dubbi, aspettative e speranze. Ci conoscevamo appena, tanto che era persino difficile legare un nome ad un viso; sapevamo che avremmo vissuto le nostre prime quattro settimane a Bandon, vicino a Cork, presso alcune famiglie locali, che avremmo frequentato un corso di inglese, e che avremmo svolto un tirocinio presso un’azienda irlandese che in qualche modo si occupasse di turismo.
Bandon è una cittadina che nasce intorno al 1604, sulle sponde del fiume omonimo, ed il suo nome irlandese significa “ponte del Bandon”. Ha una popolazione che si aggira intorno ai seimila abitanti, ed è conosciuta come il passaggio verso il West Cork.
Il progetto di cui faccio parte funziona grazie alla stretta collaborazione tra l’agenzia che gestisce il nostro soggiorno in Irlanda, e le famiglie locali, che mettono a nostra disposizione le loro case. E le aziende, ovviamente, che si rendono disponibili ad ospitarci, e qualche volta investono sui tirocinanti come risorse future.
Sono stata a Bandon per cinque settimane, e mi è rimasta nel cuore. Ciò che ho amato di più, in questo tempo, è stato il Farmers’ Market del sabato, un mercato completamente dedicato al cibo biologico, in cui agricoltori ed allevatori vendono i loro prodotti. In realtà è molto più di questo…
Al farmers’ market potete trovare il cioccolato biologico di Katie, che ha iniziato a produrre da sè questa meraviglia del gusto perché allergica alle sostanze che solitamente vengono aggiunte alla cioccolata, e desidera che nessun bambino venga privato di tanta delizia. Oppure la famiglia O’Leary, che possiede una fattoria a due ore di distanza da Bandon, che vede la signora O’Leary impegnata a cucinare dei fantastici hamburger di agnello, suo fratello, che di solito si posiziona di fronte a lei, vendere bistecche e salsicce di suino, mentre un altro parente vende le uova ed i cestini intrecciati a mano. O, ancora, il Ron’s Oven, dove potrete assaggiare un’autentica pizza cotta al forno a legna, che verrà preparata sul momento, con ingredienti freschi (le verdure provengono dallo stesso farmers’ market) ed un impasto fatto a mano…
Oltre al cibo, di cui vado ghiotta, questo mercato è fantastico per le persone che lo animano, genuine come i loro prodotti. Di solito, c’è sempre musica dal vivo; sabato scorso, ad esempio, è stata la volta di un coro francese, che ha eseguito a cappella le canzoni della colonna sonora di Shrek. Credo li odierò per sempre: ho lasciato Bandon con le lacrime agli occhi…
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