Quando si acquista uno smartphone, un pc, un i-pod, non si pensa mai al loro “fine vita”, a come smaltirli adeguatamente, per evitare di inquinare: i rifiuti elettronici, infatti, contengono componenti che, se non adeguatamente riciclate, possono provocare gravi danni all’ambiente.
Se le informazioni sulla raccolta differenziata dei rifiuti casalinghi si diffondono sempre di più, nulla o quasi si conosce sulle regole di smaltimento di questi rifiuti speciali: per questo motivo Ecolight, che si occupa dello smaltimento RAEE, sigla che sta per Rifiuti da apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, ha deciso di pubblicare un vademecum con le principali regole da seguire.
Secondo dati dell’Onu, nel 2012 il nostro Paese ha prodotto 18 chili di RAEE pro capite, su un totale di un milione di tonnellate di rifiuti: di questi, sono stati smaltiti correttamente meno del 30%. Complice la pigrizia, ma soprattutto la disinformazione sulle conseguenze dell’abbandono dei RAEE nell’ambiente, solo 4 chili a testa di rifiuti sono stati smaltiti.
Cosa vuol dire RAEE. Ma quali apparecchi sono da considerare rifiuti elettronici? Sono tutti quei prodotti che, per funzionare, hanno avuto bisogno di funzionare con una tensione non superiore a 1.000 volt per la corrente alternata e a 1.500 volt per la corrente continua: naturalmente, il consiglio è di evitare di buttarli, riparandoli quando possibile.
In ogni caso, appartiene alla famiglia dei RAEE, in inglese e-waste, qualsiasi strumento elettrico o elettronico. In particolare i grandi e piccoli elettrodomestici, come lavatrici, lavastoviglie, tv, ferro da stiro, frullatore ecc; le apparecchiature informatiche e per le telecomunicazioni, come pc, tablet, decoder, cellulari e smarthone; apparecchiature di consumo e illuminazione, giocattoli e apparecchiature per lo sport, dispositivi medici, ad eccezione dei dispositivi impiantati; infine nella lista abbiamo anche i distributori automatici.
Il vademecum di Ecolight. Tre semplici ma fondamentali regole da seguire, per evitare di disperdere nell’ambiente sostanze tossiche: norme che dovrebbero già essere entrate nello stile di vita di tutti.
1. Per smaltire correttamente gli apparecchi elettronici, le pile e gli accumulatori, basta portarli in una delle 3.648 isole ecologiche attrezzate per la raccolta differenziata dei RAEE. La cosa importante, è mettere il rifiuto elettronico nel cassone giusto:
- R1 per i frigoriferi;
- R2 per le lavatrici e i forni;
- R3 per i televisori e i monitor;
- R4 per i piccoli elettrodomestici e l’elettronica di consumo;
- R5 per le sorgenti luminose neon e a risparmio energetico.
2. Se si acquista un nuovo prodotto, è possibile portare quello vecchio dal rivenditore, che è obbligato a ritirarlo e smaltirlo correttamente: pochi sanno che il decreto ministeriale 65/2010 “Uno contro Uno”, garantisce il conferimento gratuito per il consumatore, semplicemente compilando una scheda di consegna. Il ritiro gratuito è previsto anche in caso di consegna a domicilio del nuovo prodotto.
3. Per chi ha particolari esigenze, come le imprese e i professionisti, esiste un servizio di raccolta di Ecolight dedicato: Il servizio Fai Spazio, per la gestione dei rifiuti professionali, copre qualsiasi tipo di quantità su tutto il territorio nazionale. Per usufruirne basta contattare il consorzio Ecolight.
Inoltre, a Bologna esistono anche i cassonetti “speciali”: cassonetti intelligenti RAEEshop che bolognesi e turisti possono trovare al parco commerciale Meraville, al parco commerciale Navile e da Leroy Merlin in via De Curis a Casalecchio di Reno. Accedendo con una tessera Hera o, in alternativa, con la propria tessera sanitaria, si potranno lasciare gratuitamente i rifiuti elettronici, che saranno poi smaltiti da Hera, Ecolight e dalla fondazione spagnola Ecolum, nell’ambito del progetto europeo Identis WEEE.
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