“Moda e turismo sono distanti solo in apparenza, anzi esprimono un legame che è iniziato a partire dagli anni 50, quando tessile e abbigliamento hanno subito una trasformazione industriale e hanno dimostrato la loro importanza come volano di sviluppo del paese, esprimendo per la prima volta la loro profonda sinergia”.
Delinea così Massimo Costa, segretario generale di Assomoda il rapporto tra moda e turismo, il tema che ha fatto da comun denominatore agli interventi che si sono susseguiti a Spello per il convegno organizzato da Slow Tourism lo scorso 10 Maggio.
“La moda – continua Costa – ha sempre fatto da traino per molti altri settori. A Milano, per esempio, il legame tra moda e territorio è simbiotico e ne detta la vita quotidiana: riti collettivi (shopping, saldi…), vie della moda… in una città che rappresenta il polo italiano della moda con oltre il 20% del pil nazionale. La tradizione tessile lombarda rappresenta un’eccellenza di questo settore, che si combina poi con il design. La moda richiama la cultura, l’identità e la storia del territorio di produzione. Milano è la capitale della moda italiana, settore che è secondo solo alla meccanica in quanto a fatturato e paradossalmente è molto più avanti rispetto al turismo”.
Quale funzione svolge Assomoda per le sue aziende associate?
“Assomoda si assume il ruolo di aiutare le aziende emergenti, cercando di produrre valori aggiunti e di riuscire a superare i continui cambiamenti. È importante saper fare le giuste operazioni di comunicazione e di vendita. I Temporary Shop sono una delle ultime tendenze che stanno funzionando quando ben attivati. Nel futuro si sta prospettando la realtà degli Showroom, dove il cliente guarda il prodotto, lo prova, ma poi lo acquista tramite e-commerce, che giocherà un ruolo fondamentale nel futuro. Già ora il consumatore è molto evoluto. Si calcola che tra 5-7 anni, dal 40% al 70% del fatturato si registrerà tramite canali non tradizionali”.
Durante il convegno è emerso più volte come la moda sia un bisogno sociale ma che deve rappresentare anche una responsabilità collettiva e individuale. Quali saranno i prossimi scenari?
Nella moda, sostenibilità ed ecologia sono tendenze postmoderne, collegate alla ricerca del benessere a alla migliore qualità della vita. Nella moda contemporanea vi è anche la tematica etica. Allora si arriva a parlare di Slow Fashion, che deve essere un processo naturale di delocalizzazione. Slow Tourism + Slow Fashion = Slow Style, per raggiungere il quale si deve mettere in atto un processo culturale e sociale.
Tag:assomoda, massimo costa, moda, moda slow, territorio, turismo