Nascono solo sull’isola e stupiscono i più curiosi: sono le zucchine serpente. Esse nascono da una pianta – il tenerume -, la quale, oltre a produrre questi ortaggi, offre alla cucina anche il suo fogliame e i fiori, il tutto proposto nelle più classiche e antiche ricette della tavola siciliana.
Le zucchine, lunghe e dal colore verde chiaro, si sviluppano su piante che crescono in altezza – circa 1,50 metri – e gli ortaggi possono anche superare il metro di lunghezza. Vengono chiamate serpenti di Sicilia e raccolte quando la buccia esterna è ancora tenera. Per buona regola, i semi e la parte molle interna andrebbero tolti e anch’essi cucinati.
La pianta del tenerume è tipica dell’isola e di essa non si butta nulla, considerando che spesso le foglie e i fiori si gustano come minestra, mentre la zucchina viene utilizzata sia nelle minestre che da sola, cotta con odori e pomodoro, per condire la pasta o come semplice contorno. Foglie, fiori e zucchine vengono usati anche per la frittata.
La zucchina seprpente nasce in estate, come tutte le altre zucchine. Ci vogliono poco meno di due mesi perché sia matura mentre ne occorrono circa venti per il tenerume. Se la pianta viene coltivata sotto il telo ombreggiante, migliora la qualità dei teneri germogli (detti appunto tenerumi). Queste foglie hanno una caratteristica consistenza vellutata e anche le cime – quelle più giovani – vengono consumate. I tenerumi vengono venduti a mazzi e per essere mangiati vanno prima lessati o comunque sbollentati.
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